La tua opinione

Il punto di vista

Statistiche

  • Visitatori totali: 80944
  • Visitatori giornalieri: 0
  • Utenti collegati: 0
  • Utenti registrati: 347
Altro

Periodico registrato presso il Tribunale di Ancona n. 13 del 10 maggio 2012

ISSN: 2280-756X

Tu sei qui

Home

I pagamenti diretti alle aziende agricole marchigiane

Un’analisi delle aziende beneficiarie rilevate dall’indagine RICA


Antonella Bodini
Istituto Nazionale di Economia Agraria

Agrimarcheuropa, n. 4, Settembre, 2014

Introduzione

I pagamenti diretti (PD) rappresentano il principale strumento di supporto reddituale alle aziende del settore agricolo. Nonostante le riforme e l’evoluzione dei pagamenti dagli anni Novanta ad oggi, l’introduzione dei PD ha aiutato le aziende ad adottare pratiche orientate al mercato negli ultimi due decenni. La funzione di supporto aziendale dei PD ha assicurato la sostenibilità economica delle aziende, consentendo al contempo anche un lieve adeguamento strutturale del settore agricolo stesso Ciò è particolarmente rilevante se si considera che i livelli reddituali del settore agricolo sono inferiori a quelli di altri settori produttivi. In aggiunta al sostegno economico, i PD avrebbero dovuto contribuire al mantenimento della produzione di beni pubblici (conservazione ambientale e del paesaggio rurale), ed anche alla vitalità rurale delle aree marginali, contenendo di conseguenza i fenomeni di abbandono delle aree rurali (Eu Commission, 2011).
L’ammontare dei contributi pubblici alle aziende agricole può essere analizzato attraverso l’impatto del sostegno sui risultati economici aziendali. I risultati presentati di seguito fanno riferimento ai dati raccolti con l’indagine RICA nell’anno contabile 2012. L’ammontare degli aiuti è stato disaggregato in funzione della localizzazione territoriale (zona altimetrica) delle aziende, nonché alla loro tipologia (orientamento tecnico economico, dimensione economica), al fine di comprenderne la distribuzione nel territorio regionale.
Il sistema dei pagamenti disaccoppiato, noto come Pagamento unico aziendale (PUA), introdotto con la riforma della PAC del2003, haconsentito alle aziende agricole di ricevere il medesimo livello di sostegno garantito nel passato attraverso misure a superficie accoppiate a specifiche colture. Il PUA costituisce la voce principale degli aiuti diretti (73% degli aiuti del I pilastro). Secondo la banca dati Inea sulla spesa pubblica  in agricoltura, nel 2012 in Italia sono stati pagati 3.130 milioni di euro come aiuti diretti disaccoppiati, mentre come sostegno specifico (art. 68 del reg. (CE) n. 73/2009) sono stati erogati 342 milioni di euro, pari all’8% degli aiuti complessivi del I pilastro. Nelle Marche la quota di PUA si attesta al 71% degli aiuti del primo pilastro (101 milioni di euro, pari al 3% del RPU nazionale), mentre l’art.68 rappresenta il 10% del sostegno regionale complessivo e il 4% dei fondi nazionali per l’articolo 68 (INEA, 2013).

Redditi e contributi delle aziende beneficiarie

Nel presente studio sono state considerate le aziende del campione RICA (1) regionale che hanno percepito nel 2012 il PUA e i pagamenti erogati secondo l’articolo 68 . Sono stati esclusi dall’analisi i premi del primo pilastro che non sono erogati a superficie (tra cui il premio per la qualità delle carni bovine e ovi-caprine) e le misure del PSR, in quanto il numero di casi presenti in banca dati non è elevato. Il premio per l’avvicendamento colturale (art. 68), invece, è stato percepito dal 40% delle aziende del campione ed è stato pertanto considerato nel calcolo dei PD di questa analisi. Nelle Marche tale componente di sostegno risulta particolarmente rilevante data la connotazione cerealicola dell’agricoltura.
Analizzando i dati campionari, si riscontra come, sulla base dell’ordinamento produttivo, alcune aziende non hanno percepito aiuti pubblici comunitari. La quota di aziende beneficiarie del PUA e dell’aiuto per l’avvicendamento nel 2012 è pari al 94% del campione, mentre in termini di superficie (SAU) la parte esclusa dagli aiuti è di appena l’1%. Tale componente esclusa è ascrivibile ad aziende di dimensioni molto piccole, caratterizzate probabilmente da ordinamenti ortofrutticoli e vitivinicoli, che tradizionalmente hanno un livello di sostegno abbastanza limitato.
Nelle Marche, se si considerano solo le aziende RICA che hanno ricevuto il pagamento unico e l’aiuto per l’avvicendamento colturale, risulta che il premio medio aziendale è stato pari a 12.811 euro, corrispondente a 340 euro/ha e a 8.060 euro/UL (Tabella 1) (2).

Tabella 1 – Pagamenti diretti medi aziendali nelle Marche, 2012

Fonte: elaborazioni su dati RICA

Tra le aziende che ricevono aiuti superiori alla media si collocano quelle specializzate in seminativi e quelle miste, dove peraltro i contributi rappresentano rispettivamente il 57% e il 49% del Reddito Netto (RN) aziendale. Diversamente le aziende specializzate in colture permanenti e con erbivori ricevono importi al di sotto della media regionale, anche se nel secondo caso il contributo degli aiuti al RN è abbastanza rilevante (47%) in quanto legato alle superfici a pascolo.
L’analisi dei PD rispetto alla dimensione economica evidenzia la forte dipendenza delle piccole aziende dal contributo pubblico, infatti per le aziende piccole, cioè con una dimensione economica inferiore ai 25.000 euro, i PD rappresentano oltre il 50% del RN (Figura 1). Tale valore decresce all’aumentare della dimensione economica, fino ad incidere per meno del 30% del RN nelle poche aziende sopra i 500.000 euro (aziende grandi).

Figura 1 - Incidenza percentuale dei PD* sul RN e PLV per dimensione economica nelle Marche, 2012

*Comprendono il PUA e il premio per l'avvicendamento colturale secondo l'art. 68 del reg. CE 79/2009.
Fonte: elaborazioni su dati RICA

Analizzando la distribuzione dei contributi rispetto alla localizzazione, si nota che la sopravvivenza economica delle aziende di montagna è affidata ai contributi pubblici (64% del RN e 40% come copertura dei costi correnti), nonostante in termini assoluti l’ammontare complessivo dei PD viene erogato prevalentemente alle aziende di collina litoranea (Tabella 2).

Tabella 2 - I PDmedi aziendali nelle Marche e in Italia per zona altimetrica, 2012

*Comprendono il PUA e il premio per l'avvicendamento colturale secondo l'art. 68 del reg. CE 79/2009.
Fonte: elaborazioni su dati RICA

L’indagine RICA raccoglie anche informazioni sulle caratteristiche demografiche del conduttore aziendale e sulla diversificazione del reddito agricolo (attività connesse). A livello nazionale nelle aziende condotte da agricoltori giovani (con meno di 40 anni), che nel campione regionale sono appena l’8% (13% la media italiana), i contributi diretti incidono per il 25% sul RN aziendale, quindi in misura inferiore al dato medio RICA marchigiano. Nelle Marche inoltre si riscontra una differenza dell’incidenza dei PD tra aziende condotte da giovani e le altre, mentre non c’è discrepanza a livello nazionale.
Per le aziende che svolgono attività connesse alla produzione primaria (17% del campione regionale), invece, i PD contribuiscono a 44% del RN, segnale della relativa dipendenza dal sostegno pubblico. Va ricordato che le aziende che diversificano maggiormente sono aziende di medie o medie-grandi dimensioni e quelle specializzate in seminativi.
Rispetto al dato medio nazionale, le aziende beneficiarie marchigiane ricevono un contributo medio inferiore del 9%, scostamento negativo che scende al 5% se rapportato alla superficie (Tabella 3). 

Tabella 3 - Confronto tra Marche e Italia sui pagamenti medi aziendali e relativi 

Fonte: elaborazioni su dati RICA

Il livello di sostegno ad ettaro di SAU risulta superiore del 6% alla media italiana per le aziende con granivori e in quelle miste (Figura 2). Tale differenziale va probabilmente ricercato nella connotazione cerealicola delle aziende marchigiane, dove le superfici a seminativi sono presenti anche nelle aziende con allevamento di suini e avicoli, seppur in misura limitata. La diffusione della cerealicoltura spiega anche il differenziale positivo (+18%) dal dato medio complessivo dell’agricoltura italiana delle aziende specializzate nei seminativi, in termini di quota dei pagamenti diretti sul RN.

Figura 2 - Confronto Marche-Italia sui pagamenti per OTE, 2012

Fonte: elaborazioni su dati RICA

Un’altra peculiarità regionale legata all’estensione media aziendale rimarca che il contributo dei PD al RN è inferiore al dato medio italiano (-36%) per le aziende con meno di 5 ettari.

Considerazioni conclusive

La politica agricola comunitaria assume una connotazione regolatrice sia sugli operatori che sul territorio. In particolare per i piccoli imprenditori agricoli, che risentono maggiormente della volatilità dei prezzi dei mezzi tecnici e dei prodotti agricoli, i PD rappresentano una componente del reddito aziendale rilevante e determinante per la sussistenza stessa delle aziende.
Con la nuova PAC 2014-2020 (Reg. CE 1307/2013) si prefigura uno scenario articolato che da un lato comprenderà una componente ambientale (inverdimento o greening), dall’altro, a fronte di una riduzione delle risorse destinate al sostegno agricolo, riassegnerà gli aiuti sulla base dell’ettaro eleggibile pur mantenendo differenze storiche per via dell’applicazione del modello irlandese di convergenza interna.
La regionalizzazione degli aiuti assottiglierà le differenze tra le aziende attualmente beneficiarie e non, in particolare anche le aziende vitivinicole e ortofloricole, ora escluse dal regime di pagamento unico disaccoppiato, saranno interessate dai PD a superficie, seppur meno estese in termini di ettari di SAU. Le numerose aziende cerealicole marchigiane, invece, dovranno attendersi verosimilmente una contrazione dei PD, che potrà essere mitigata in base alle scelte imprenditoriali legate ai titoli attualmente in possesso (Comegna, 2014).
L’analisi effettuata evidenzia la maggior dipendenza delle aziende cerealicole marchigiane dal sostegno pubblico rispetto alla media nazionale. Con l’applicazione dei requisiti imposti dalla nuova PAC per l’accesso al PUA, che finora era regolato dal possesso dei titoli, la sussistenza delle aziende marchigiane potrà risentirne, in quanto le aziende saranno obbligate a dimostrare fattivamente la loro attività agricola (agricoltore attivo) anche in coerenza con obiettivi ambientali (greening). Inoltre, a fronte di un minor supporto reddituale le aziende agricole dovranno riorganizzare la propria attività per non contrarre il reddito e pregiudicare la propria competitività sul mercato.

Note

(1) La rete d’informazione contabile agricola (RICA) è lo strumento comunitario preposto alla raccolta ed elaborazione delle informazioni contabili di un campione di aziende agricole dell’Unione europea. Nella banca dati RICA è possibile distinguere l’ammontare degli aiuti di cui hanno beneficiato le aziende agricole in base all’identità dell’aiuto stesso. Per ulteriori approfondimenti si veda il sito ww.rica.inea.it.
(2) Si ricorda che il campione RICA non include le aziende inferiori a 4 UDE che, probabilmente sposterebbero ancora più in alto la quota di contributi ricevuti dalle aziende con pagamenti diretti più elevati.

Riferimenti bibliografici

Comegna E. (2014), Valore dei titoli: come varia e come viene assegnato. L’Informatore Agrario 6, 32-34.
EU Commission (2011), CAP towards 2020 Impact assessment direct payments. Working paper DG AGRI, Brussels.
Indagine RICA http://www.rica.inea.it
INEA (2013), Annuario dell’agricoltura italiana 2012, vol. LXVI.

Benvenuto in
Agrimarcheuropa

Registrati - Perchè?

Accesso utente

Regione Marche
 

Regione Marche