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Periodico registrato presso il Tribunale di Ancona n. 13 del 10 maggio 2012

ISSN: 2280-756X

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Il futuro dell'agricoltura delle Marche. La posizione delle organizzazioni ambientaliste

Franco Ferroni1, Luigino Quarchioni2
1 WWF, 2 Legambiente

Agrimarcheuropa, n. 1, Marzo, 2012

I responsabili delle organizzazioni ambientaliste rispondono a tre quesiti sottoposti da Agrimarcheuropa.

1) Quali parole chiave identificano le priorità di politica agraria e di sviluppo rurale nelle Marche con riferimento al 2020?


Franco Ferroni, Responsabile WWF Italia

Le parole chiave sono:

1) Sostenibilità: la sostenibilità ambientale ed economica dei modelli di sviluppo rurale sono senza dubbio le priorità del prossimo periodo di programmazione 2014 – 2020. La sostenibilità ambientale non è solo un obbligo dettato dai regolamenti della futura PAC al momento in discussione al Parlamento Europeo ma un impegno necessario se si vuole salvaguardare la dotazione finanziaria per l’agricoltura nell’ambito del bilancio della UE. Solo un impegno concreto ed efficace delle imprese agricole per approntare le sfide ambientali globali (conservazione della biodiversità, cambiamenti climatici, gestione risorse idriche) attraverso la valorizzazione del ruolo svolto dagli imprenditori agricoli sul territorio giustifica per l’opinione pubblica europea l’investimento di oltre il 41% del bilancio UE sull’agricoltura. La sostenibilità ambientale non può prescindere però dalla sostenibilità economica delle imprese che devono essere messe nelle condizioni di poter sopravvivere alla crisi economica e finanziaria. La sostenibilità ambientale deve per questo essere interpretata dal mondo agricolo come opportunità e non come vincolo allo sviluppo delle imprese, attraverso una adeguata capacità progettuale.

2) Multifunzionalità: favorire la diversificazione della attività delle aziende agricole per valorizzare il ruolo che queste sono chiamate a svolgere nell’ambito delle sfide ambientali e sociali della PAC. E’ attraverso la multifunzionalità che l’impresa agricola può riuscire ad ottenere anche un riconoscimento economico al mantenimento di beni e servizi pubblici. E’ però necessario che la riforma della PAC post 2013 garantisca anche un riconoscimento economico a modelli di multifunzionalità in grado di assicurare una riduzione degli impatti sulle risorse naturali e sostenere la vitalità dei territori rurali. Per questo il WWF sostiene l’inserimento del criterio della multifunzionalità anche per i pagamenti diretti del primo pilastro.

3) Competitività: Innovazione ed integrazione con le altre politiche di settore sono presupposti indispensabili per aumentare la capacità delle imprese agricole di stare sui mercati (globale e locale).


Luigino Quarchioni, Presidente di Legambiente Marche

Le parole chiave sono:

1) Biodiversità. Va potenziato il ruolo che le politiche agrarie possono svolgere, anche in considerazione delle previsioni dell'UE, per tutelare la biodiversità anche contribuendo all'attuazione della Rete Ecologica Marche. In particolare è essenziale, da un lato, favorire la permanenza delle aziende nelle aree marginali e, dall'altro, rendere più compatibili con la tutela della biodiversità le altre. A questo scopo andrebbe rafforzata la collaborazione con il sistema delle Aree Protette al fine di giunge a individuare interventi ed azioni calibrate per i singoli territori.

2) Paesaggio. Il paesaggio rappresenta una delle principali risorse per ogni possibile politica di sviluppo rurale delle Marche. Nella sua accezione più moderna, sancita dalla Convenzione Europea del Paesaggio, esso è il frutto dell'interazione tra sistema naturale ed attività antropica e per questo la sua “qualità” dipende strettamente dalla gestione del territorio sviluppata dalle aziende agricole. In questo senso le politiche agrarie dovrebbero favorire l'investimento in interventi di riqualificazione per giungere sia alla tutela dei residui paesaggi tradizionali che alla costruzione di un diffuso paesaggio di pregio.   

3) Produzioni di qualità. Le produzioni di qualità, in tutte le loro forme, sono un aspetto essenziale per comporre quel mosaico di “valori” in grado di portare l'agricoltura marchigiana nel futuro, facendone uno strumento al servizio dell'intera collettività regionale. Le  filiere locali, insieme agli accordi agroambientali d'area, con i quali è auspicabile una sempre più stretta integrazione, rappresentano probabilmente la via da percorrere per giungere all'attivazione di politiche agrarie in grado di rispondere alle esigenze di tutela del territorio e di sviluppo socio economico con ricette tarate sulle peculiarità locali. 

 

2) Quale ruolo può svolgere la sua organizzazione nel percorso di sviluppo sopra delineato?

Franco Ferroni, Responsabile WWF Italia

Il ruolo delle ONG impegnate nella tutela ambientale è in questa fase fondamentale sia per la necessaria contaminazione ed innovazione culturale che la sostenibilità  ambientale impone oggi al mondo agricolo, sia per la capacità di portare esempi e buone pratiche concrete che valorizzano il ruolo attivo degli agricoltori nella gestione delle sfide ambientali. Il WWF Italia in particolare ha in 50 anni di attività sperimentato sul campo la gestione sostenibile delle risorse naturali attraverso la gestione di oltre 130 aree naturali protette (le Oasi WWF) molte delle quali hanno attività agricole al loro interno. Non è pertanto casuale il lavoro avviato negli ultimi anni per la promozione di una filiera agricola legata alla gestione dei terreni agricoli presenti nelle Oasi con la commercializzazione dei prodotti con un marchio registrato (Terre delle Oasi) e la promozione della rete delle Fattorie del Panda, aziende agricole multifunzionali impegnate nella realizzazione di attività che contribuiscono concretamente alle sfide ambientali della PAC attuale e futura. E’ grazie a questa esperienza sul campo e sperimentazione concreta di modelli di gestione sostenibile delle aziende agricole che una ONG come il WWF potrà fornire nel percorso di programmazione a livello regionale per l’attuazione della futura PAC utili contributi e suggerimenti, in particolare per la necessaria integrazione tra i diversi strumenti finanziari della UE nell’ambito degli accordi di partenariato a livello nazionale e loro applicazioni a livello regionale, sia per l’attuazione di nuovi strumenti come i PAF già identificati dalla Commissione Europea sia per la necessaria sinergia ed integrazione tra programmi e risorse destinate alla gestione efficace della rete Natura 2000 e più in generale al raggiungimento degli obiettivi della nuova Strategia Europea 2020 per la biodiversità. Le ONG saranno chiamate a svolgere inoltre un ruolo importante di animazione territoriale creando occasioni di collaborazione con le Associazioni agricole per sostenere e promuovere strumenti attuativi della futura programmazione dello sviluppo rurale integrata alle altre politiche di settore. Nelle Marche un esempio concreto già avviato da perfezionare è rappresentato dagli Accordi agroambientali d’area per la conservazione della biodiversità.

Luigino Quarchioni, Presidente di Legambiente Marche

Le associazioni ambientaliste, in questa fase di trasformazione del ruolo delle aziende agricole da semplici produttori di cibo a fornitori di molteplici servizi alla collettività (cibo, qualità del paesaggio, biodiversità, ecc.) sono chiamate a svolgere un funzione molto importante di raccordo tra mondi, quello della conservazione e quello dell'agricoltura, che troppo spesso non sono stati in grado di dialogare. Le sfide che ci attendono per il futuro sono tali da richiedere un nuovo sforzo che attraverso il confronto ed il dialogo costante  a tutti il livelli permetta di trasformare gli enunciati della politica in azioni concrete sul territorio. In questo senso Legambiente, come ha già fatto nel passato, si impegnerà per stimolare l'attivazione di tutte quelle sinergie, troppo spesso ancora non comprese, in grado di consentire alle politiche agrarie di raggiungere fattivamente i risultati di qualità ambientale e territoriale che si sono poste. 

 

3) Quali iniziative/servizi, attraverso l’uso di internet e di tecnologie informatiche, potrebbero risultare efficaci per collegare meglio gli operatori agricoli alle istituzioni e alla ricerca?

Franco Ferroni, Responsabile WWF Italia

L’utilizzo di internet è fondamentale per l’informazione e la formazione dei giovani imprenditori agricoli. Chiaramente presenta limiti oggettivi se il target è rappresentato da agricoltori anziani che purtroppo rappresentano la maggioranza degli agricoltori attivi oggi in Italia e nelle Marche. Per dare un futuro all’agricoltura l’investimento deve essere comunque sui giovani imprenditori o sui giovani potenzialmente interessati a divenire in prospettiva futuri imprenditori. E’ necessario pertanto utilizzare strategie e metodologie diversificate in relazione al target in grado di utilizzare al meglio le diverse opportunità offerte oggi dal WEB. Da non trascurare inoltre il ruolo dei cittadini consumatori che devono essere adeguatamente informati e sensibilizzati sul ruolo che l’agricoltura deve svolgere nell’ambito di uno sviluppo globale sostenibile, come parte integrante della green economy (che rischia di restare solo uno sterile slogan).

Altra iniziativa è la formazione e diffusione delle buone pratiche attraverso corsi e-learning già sperimentati da Agriregionieuropa ma anche attraverso la presentazione di esperienze e pratiche concrete già attuate da imprese agricole attive sul territorio. Forum tematici per soluzione di problemi comuni tra aziende.

Informazione e aggiornamento: potenziare maggiormente l’informazione e l’aggiornamento attraverso l’utilizzo innovativo dei social network, in grado oggi non solo di diffondere informazioni ma promuovere relazioni e scambio attivo di esperienze tra imprenditori.

Promozione e commercializzazione: Internet rappresenta oggi il principale strumento per la promozione e commercializzazione dell’offerta agricola multifunzionale, non solo quindi prodotti della produzione primaria, ma anche servizi turistici, ambientali e sociali. Anche in questo ambito è però necessario avere la capacità di fare sistema e favorire sinergie tra i diversi settori, non lasciando alle singole imprese l’onere dell’investimento e gestione della promozione e commercializzazione della propria offerta. L’agricoltura del futuro dovrà essere in grado di proporre ai mercati non solo i prodotti della trasformazioni delle produzioni primarie, ma promuovere il proprio territorio nell’ambito di strategie di marketing integrate.

Luigino Quarchioni, Presidente di Legambiente Marche

L'uso delle tecnologie informatiche è certamente un aspetto essenziale per poter sviluppare serie ed efficaci politiche di sviluppo delle attività agricole. Le possibili applicazioni possono essere molteplici; qui vogliamo sottolineare in particolare la necessità di rendere immediatamente e facilmente fruibili i dati di tipo ambientale (vincolistica, carte della vegetazione, distribuzione della fauna) per poter con maggior semplicità e consapevolezza operare le proprie scelte. Troppo spesso i dati provenienti dalla ricerca, soprattutto quella di carattere biologico, sono confinati alla cerchia degli specialisti di questo settore perdendo quindi ogni possibilità di essere utilizzate dagli operatori agricoli (direttamente o tramite i loro tecnici) e riducendo di conseguenza la possibilità che hanno di incidere significativamente sulla gestione del territorio.      

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