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Periodico registrato presso il Tribunale di Ancona n. 13 del 10 maggio 2012

ISSN: 2280-756X

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Informazione forestale per incentivare la gestione sostenibile

Carlo Urbinati
Università Politecnica delle Marche

Agrimarcheuropa, n. 3, Settembre, 2012

Introduzione

Nel corso della storia il rapporto fra uomo e foresta è stato ed è tuttora complesso, problematico e a volte paradossale, ma ininterrotto e necessario. Oggi più che mai le foreste sono fondamentali per la conservazione del pianeta e dei suoi abitanti. Esse forniscono habitat all’uomo ed alla fauna, ricchezza biologica, variabilità genetica ed evoluzione, regolazione del clima, materie prime (legnose e non legnose), protezione del suolo e conservazione dell’acqua, valori etici, simboli religiosi, memoria e tradizioni culturali, mito, paesaggio, ma anche lavoro, spazi per l’avventura e il divertimento, occasioni per la creatività artistica.
Oggi la gestione e la conservazione delle foreste, così come la ricerca scientifica, sono una ulteriore manifestazione dell’esigenza dell’uomo di convivere con una risorsa in diminuzione a livello planetario per la quale deve essere garantito il passaggio da una prevalente funzione di produzione di materie prime a quella di fornitura di servizi diversificati (es. protezione idrogeologica, conservazione biologica, mitigazione climatica, ecc.). 

 

Deforestazione e riforestazione, conservazione e gestione

A livello mondiale è opportuno distinguere due situazioni molto diverse: da un lato la deforestazione in atto soprattutto in Africa, nel Sud-Est Asiatico e in America Latina, che è il principale elemento di preoccupazione e la sfida maggiore del nostro tempo; dall’altro il significativo aumento di superficie forestale, soprattutto nei paesi più evoluti, ed in quelli emergenti (Cina), nei quali si tendono ad incentivare forme di gestione forestale sostenibile (GFS) (Figura 1).

Figura 1 - Evoluzione della superficie forestale mondiale per macroregioni nel periodo 1990-2010

 

Fonte: FAO, 2010

La crescente urbanizzazione mondiale ha ridotto i rapporti tra popolazioni e l’ambiente rurale-forestale, favorendo una notevole disinformazione soprattutto in Europa, dove, nonostante il notevole aumento della superficie forestale, i cittadini interpretano come proprio il problema della deforestazione tropicale. Campagne mediatiche poco scrupolose contro la gestione forestale vengono assunte acriticamente dal cittadino medio, lontano da queste realtà. E’ quindi di cruciale importanza, in un mondo globalizzato, comunicare le idee, le innovazioni, i principi gestionali che il settore forestale sta elaborando ed applicando per la conservazione e la gestione sostenibile delle foreste del pianeta (Rojas-Briales, 2011).
Nei decenni pregressi protezione e conservazione estensive sono stati strumenti coercitivi fondamentali per generare una capacità di resilienza in diversi ecosistemi forestali offesi da utilizzi eccessivi e/o irrazionali. Oggi, però, non sono più sufficienti, da soli, a garantire il mantenimento della multifunzionalità richiesta alle foreste e alle risorse territoriali in generale. L’abbandono delle aree collinari e montane e la conseguente perdita delle attività silvo-pastorali, delle tradizioni locali, del presidio e della manutenzione del territorio stanno determinando processi regressivi a livello ambientale e socio-economico aggravati dall’aumento di perturbazioni naturali e antropogeni (cambiamenti climatici, dissesto idrogeologico, incendi, ecc.) (Romano, 2012).
Per fare un esempio locale, le Marche possiedono sorprendentemente, ma in linea con la media nazionale, una superficie forestale di oltre 3.000 km2 (INFC, 2005), corrispondente al 30% del territorio regionale. Il trend di crescita è stato notevolissimo, in seguito ai processi di riforestazione artificiale e soprattutto naturale dopo l’abbandono di pascoli e coltivi, con un aumento del 300% nell’ultimo secolo e incrementi anche di 7500 ha/anno (Figura 2). Peraltro da uno studio europeo sulla percezione dei cittadini in merito a foreste e selvicoltura emerge che in Italia il 62% degli intervistati ritiene che le foreste nazionali siano in diminuzione, circa il 30% non ha un opinione mentre solo il 9% è consapevole che la superficie forestale è in aumento. L’opinione pubblica italiana considera come criticità primarie dei nostri boschi la conservazione e la protezione, gli incendi forestali, le malattie e i cambiamenti climatici (Rametsteiner et al., 2009). E’ evidente l’effetto di una informazione parziale e inadeguata al contesto del nuovo millennio.

Figura 2 - Riforestazione spontanea in ex-coltivi intorno a Pretare e Piedilama (AP) nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini

 

Fonte: Urbinati C., 2008

I media in questi mesi ci hanno mostrato immagini devastanti di incendi a boschi e terreni incolti, ma non spiegano che oltre alla siccità e alla devianza del comportamento umano, il problema fondamentale è l’abbandono gestionale e la conseguente abbondanza di combustibile costituito da rami e piante secche in piedi o a terra. Analogamente le immagini dello scorso autunno di frane e inondazioni devastanti raramente sono state spiegate in relazione ad una delle loro cause primarie: l’abbandono della manutenzione dei boschi ripariali lungo i corsi d’acqua e l’assenza di una gestione specifica nei boschi montani dell’intero bacino idrografico (Figura 3).

Figura 3 - Necromassa legnosa trasportata a valle nell’alluvione in Liguria del 2011   

Fonte: www.rsvn.it/alluvione-13-milioni-alla-liguria.lits4c14558.htm

E’ diffusa nell’opinione pubblica l’idea che le “utilizzazioni forestali” (ovvero i tagli colturali o di rinnovazione) diano luogo alla “deforestazione” e quindi sono frequenti le richieste di ridurre e/o arrestare i tagli boschivi ed aumentare la quota di aree protette, sebbene nelle Marche solo il 25% della superficie forestale sia soggetto a qualche forma di utilizzazione. Peraltro la libera evoluzione dei boschi non garantisce le diverse funzioni che ad essi richiediamo: per esempio l’Italia importa oltre il 90% del fabbisogno interno di legno e derivati, che in parte provengono anche da mercati illegali, con gravi effetti sociali e ambientali nei paesi di origine e sull’intero pianeta (Urbinati, 2009).
Principi e criteri di gestione forestale sostenibile sono ben noti ai tecnici del settore poiché ampiamente condivisi in Europa e contenuti in gran parte nei documenti programmatici (Forest Action Plan, Piano Quadro del Settore Forestale Nazionale, Piano Forestale Regionale). Ciò che manca spesso sono: a) l’implementazione nella pratica colturale che richiede anche la revisione dei regolamenti regionali (nelle Marche sono le Prescrizioni di Massima e di Polizia Forestale), b) il supporto dell’opinione pubblica, sempre più lontana da ciò che accade nelle foreste e nelle aree montane in generale.

 

Informazione e divulgazione forestale

Nel nostro paese esiste un problema di informazione e di divulgazione forestale, che però non è solo italiano. Ne è una riprova l’interessante iniziativa “Azione Legno” dell’Ufficio Federale dell’Ambiente svizzero (UFAM) che ha lanciato una campagna per valorizzare il legno nazionale e far comprendere all’opinione pubblica che la gestione sostenibile delle risorse forestali è un valore aggiunto per l’economia, l’ambiente ed il welfare del paese (www.stolzaufschweizerholz.ch) (Figura 4). Una della pagine iniziali del sito riporta che il legno è una materia prima indigena e che in Svizzera il patrimonio forestale è gestito oculatamente: si abbattono gli alberi maturi per fare spazio ai popolamenti giovani. Non viene prelevato più legname di quanto ne ricresce e tutte le operazioni boschive sono eseguite nel pieno rispetto della natura, ovvero la gestione del bosco è sostenibile. Particolarmente efficace è il breve filmato. 

Figura 4 –  Pagina iniziale del portale in tre lingue “Fieri del legno svizzero” nel sito dell’Ufficio Federale dell’Ambiente svizzero

Fonte: www.stolzaufschweizerholz.ch

Con un intento simile, ma meno efficace, ISPRA (Istituto Superiore della Protezione e della Ricerca Ambientale) ha recentemente prodotto un video-documentario dal titolo “Foreste d’Italia”, che descrive la diversità compositiva e strutturale delle foreste italiane e la necessità di valorizzarne maggiormente la multifunzionalità incentivando la capacità di fornire, non solo una sostenibile quota di prodotti legnosi e non legnosi, ma anche servizi ecosistemici diversi (fissazione del carbonio, mitigazione climatica, regolazione del ciclo dell’acqua, paesaggio e ricreazione, ecc.) (Ciccarese, 2012).
Altri esempi di comunicazione online su legno e foreste sono il sito “Legno Trentino” (www.legnotrentino.it) e Foresteinforma (www.foresteinfroma.it), una sorta di acronimo di Foreste e INformazioni FORestali delle MArche, costruito intorno a due concetti fondamentali: 1) un’informazione ampia sulle problematiche del settore forestale regionale (e nazionale),  2) la buona “salute” delle risorse forestali delle Marche (Figura 5).

Figura 5 –  Pagina iniziale del portale Foresteinforma, sito per l’informazione e la divulgazione delle problematiche forestali nelle Marche

 

Fonte: www.foresteinforma.it

Nel 2011 inoltre l’ONU ha indetto le celebrazioni per l’Anno internazionale delle Foreste, al fine di accrescere la consapevolezza e sostenere l’impegno alla gestione sostenibile di tutti i tipi di foreste, a beneficio delle attuali e future generazioni. Anche la Regione Marche ha contribuito ad un’informazione più ampia sulla gestione sostenibile con la collaborazione del Tavolo Regionale per le Foreste, costituito da rappresentanti del Servizio Forestazione e del  Servizio Territorio, Ambiente ed Energia, dell’Università Politecnica delle Marche, dell’Assemblea legislativa delle Marche, dell’ASSAM, del Consorzio Marche Verdi, del Corpo Forestale dello Stato, di Federforeste, della Federazione Regionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali, dell’UNCEM e dell’UPI.
Sono stati organizzati incontri scientifico-divulgativi con l’obiettivo di comunicare al pubblico più lontano e/o distratto dai problemi ambientali, ciò che si muove nella regione Marche per la gestione sostenibile delle risorse forestali. Inoltre è stato bandito ed espletato un concorso a tema per i tre ordini della scuola primaria e secondaria che ha riscontrato una numerosissima e motivata partecipazione di studenti e insegnanti. Documenti ed elaborati delle iniziative sono consultabili sul sito della Regione Marche (www.agri.marche.it).

 

Conclusioni

L’evoluzione naturale dei boschi è una delle opzioni gestionali, ma spesso inadeguata in territori dove la gestione forestale è proceduta per secoli o addirittura millenni. E’ invece opportuno intervenire con un approccio integrato, adattativo e partecipato al fine di valorizzare maggiormente le foreste e la montagna appenninica e garantire non solo un habitat per le comunità vegetali ed animali, ma anche per le popolazioni locali, il loro lavoro, e la conservazione delle loro ricche tradizioni e consuetudini e degli equilibri territoriali.
E’ necessaria una svolta significativa generata da uno sforzo comune di amministratori, tecnici, proprietari boschivi, operatori e cittadini per comprendere le possibili opportunità offerte dalla nuova PAC, dove le foreste sembrano avere un ruolo trasversale nelle sei priorità definite. Non si dimentichi anche il contesto di variabilità climatica che sta caratterizzando gli ultimi decenni e che impone di adeguare e rendere più flessibili gli strumenti gestionali. Anche le Marche hanno molta strada da fare in tal senso, ad iniziare dalla calibrazione dei propri strumenti normativi e di programmazione a criteri ed indicatori di sostenibilità. E’ il momento, dopo i tanti annunci, di mettere in atto veramente la GFS per fare dei nostri boschi delle “foreste in forma”, ovvero dei sistemi complessi in buona salute, meno vulnerabili ai disturbi e capaci di fornire prodotti e servizi necessari alla sopravvivenza ed al benessere di tutti (Urbinati, 2009). Le sfide del nuovo millennio sono iniziate. Sta a tutti noi vincerle.

 

Riferimenti

Ciccarese L. (2012), “La comunicazione sulle foreste e la percezione dei cittadini”, RRN Magazine, Foreste e Sviluppo Rurale, pp. 6-9.
Rametsteiner  E.,  Eichler L., Berg J. (2009), “Shaping forest communication in the European Union: public perceptions of forests and forestry, Final Report AGRI-2008-EVAL-10, European Commission – DG Agriculture and Rural Development.
Rojas-Briales E. (2011), “Sfide e opportunità a scala mondiale per le foreste nell’Anno Internazionale delle Foreste 2011”, L’Italia Forestale e Montana, 66 (2), pp. 109-117.
Romano R. (2012), Le foreste da risorsa economica a risorsa ambientale e sociale, RRN Magazine, Foreste e Sviluppo Rurale, pp. 30-31.
Urbinati C. (2009), Foreste in forma. La gestione sostenibile nei boschi delle Marche, Regione Marche.

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