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Periodico registrato presso il Tribunale di Ancona n. 13 del 10 maggio 2012

ISSN: 2280-756X

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L’approccio agro-ambientale nel nuovo PSR della Regione Marche

Lorenzo Bisogni, Silvia Fiorani
Regione Marche

Agrimarcheuropa, n. 4, Settembre, 2014

Fabbisogni e scelte strategiche

Il 22 luglio scorso è stato inviato alla Commissione Europea il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) della Regione Marche che sarà lo strumento principale dell’attuazione della politica agricola regionale per il prossimo settennio 2014-2020. Il PSR approvato dall’assemblea legislativa con deliberazione n.108/2014, in attuazione del Reg. (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, entra adesso in una fase negoziale con la Commissione europea, fino all’adozione da parte di quest’ultima della decisione finale di approvazione del PSR della Regione Marche 2014-2020, che potrà ovviamente presentare variazioni rispetto all’attuale versione.
La definizione delle azioni che verranno sostenute e incentivate attraverso il PSR è la sintesi di diversi elementi che sono emersi dalla consultazione del Partenariato, dall’analisi SWOT del settore agricolo marchigiano, dall’analisi del contesto regionale e dalle raccomandazioni del valutatore indipendente del precedente periodo di programmazione 2007-2013. Da tali elementi è scaturita l’individuazione dei “fabbisogni” del settore agricolo marchigiano e di conseguenza delle “scelte strategiche” regionali.
In particolare, nell’ambito degli aspetti agro-ambientali sono stati individuati i seguenti fabbisogni che sostanzialmente esprimono la necessità di: gestire gli ambienti agro-silvopastorali montani; favorire la partecipazione attiva degli agricoltori per la gestione sostenibile del territorio con approcci collettivi; sostenere metodi di produzione e gestione a minore pressione ambientale; preservare e migliorare la biodiversità agraria e naturale; salvaguardare la funzione idrogeologica e la gestione sostenibile dei suoli agrari; valorizzare le potenzialità produttive, protettive e di fruizione pubblica delle foreste. Agli aspetti ambientali possono essere ricondotti, in maniera più ampia, anche altri fabbisogni espressi come: promuovere la produzione di energia da biomassa agroforestale e da sottoprodotti agricoli su scala locale, migliorare l’efficienza energetica delle aziende agricole e agroindustriali, sostenere l’uso efficiente delle risorse idriche.
Le scelte strategiche regionali in materia agro-ambientale fanno proprie le istanze espresse dal territorio traducendo i fabbisogni in azioni mirate a preservare il paesaggio delle aree rurali delle Marche intervenendo nella prevenzione del dissesto idrogeologico e del rischio di alluvioni, a ridurre l'impatto negativo delle attività agricole sull'ambiente e sui cambiamenti climatici, a favorire l'occupazione nelle aree montane anche attraverso il sostegno dell'agricoltura e la tutela e la valorizzazione delle foreste. Trasversalmente a tutti gli obiettivi del PSR è emersa, inoltre, le forte necessità di riqualificare il sistema della conoscenza in ambito rurale per fornire agli agricoltori una preparazione adeguata ad affrontare le scelte, anche innovative, in ambito aziendale.

Accordi agroambientali d’area

Il Regolamento UE 1305/2013 contribuisce alla strategia Europa 2020 attraverso le sei priorità dell’Unione in materia di sviluppo rurale e queste concorrono alla realizzazione degli obiettivi trasversali quali, l’innovazione, l’ambiente e il clima.
Nell’analizzare il PSR Marche in funzione delle sole priorità ambientali si riconosce un approccio fortemente strutturato in maniera tale da far convogliare diverse azioni sullo stesso obiettivo con l’intento di aumentare l’efficacia dei singoli interventi prevedendo, in via preferenziale, gli approcci territoriali e multi-misura.
Per ogni priorità ambientale è infatti prevista l’attuazione di specifici accordi agroambientali d’area con le seguenti finalità ambientali:

a) Prevenzione del rischio di dissesto idrogeologico ed alluvioni (Focus Area 3B)
b) Tutela della biodiversità (Focus Area 4A)
c) Tutela delle acque (Focus Area 4B)
d) Tutela del suolo (Focus Area 4C)

L’Accordo agroambientale d’area all’interno del Programma della Regione Marche è inteso come l’insieme degli impegni sottoscritti dagli imprenditori agricoli di un particolare e limitato territorio a fronte di compensazioni effettuate a valere sulle misure agroambientali del PSR. L’adesione agli accordi da parte degli agricoltori è volontaria ed avviene a seguito di azioni di promozione da parte dei soggetti indicati tramite politiche partecipate.
Per l’attivazione di un accordo d’area è richiesto un “Progetto d’area” che prevede una serie di azioni collettive (individuate attraverso un processo partecipativo degli agricoltori) finalizzate ad un obiettivo agro-ambientale con il coinvolgimento di un insieme di aziende. Tale progetto chiaramente identifica le aree oggetto di intervento e individua le possibili tecniche da sostenere.
Importante ovviamente è il ruolo assunto dal Soggetto “promotore” che, di norma, è portatore degli interessi ambientali ed opera anche per conto di tutti gli operatori che aderiscono al progetto d’area.
Nella nuova programmazione 2014-2020 si ritrovano anche importanti elementi di supporto agli approcci collettivi che consistono in una maggiorazione del premio ad ettaro del 30% per beneficiari collettivi (nelle misure a superficie art. 28 e art. 29) e nella Misura 16.5 “Sostegno per l'azione congiunta intrapresa al fine di mitigare o adattarsi al cambiamento climatico, e di approcci comuni a progetti ambientali e pratiche ambientali in corso”.
Il PSR Marche per tale misura prevede come beneficiari i Soggetti promotori degli accordi, e copre i costi di funzionamento della cooperazione, di studi/progetti (studi sulla zona interessata, studi di fattibilità, stesura dei progetti degli accordi) e di animazione.
Una caratteristica particolare del PSR Marche, da cui si può rilevare il forte impegno ambientale e di integrazione territoriale, consiste nella modalità di attuazione della Misura 10 (pagamenti agro-climatico-ambientali), declinata in diverse azioni finanziabili solo se le superfici oggetto dell’aiuto ricadranno in un’area delimitata da un accordo agro ambientale.

Azioni ambientali del PSR Marche

In questa sezione si evidenzia il contributo delle azioni ambientali del PSR Marche, con l’indicazione della Misura (M) corrispondente, alle Focus Area (FA) delle principali priorità ambientali esplicitando anche quali azioni contribuiranno alla realizzazione degli Accordi agroambientali d’area.
Riguardo alla FA (4a) (salvaguardia, ripristino e miglioramento della biodiversità) della Priorità 4, sono previste le seguenti azioni:

  • Accordi agro ambientali d’area in aree Rete Natura 2000 promossi dagli Enti Gestori e finanziati con: azioni di informazione (M 1.2); investimenti strutturali non produttivi (M 4.4); pagamenti per impegni agro-climatico-ambientali (M10.1) e silvo-ambientali (M 15.1); pagamenti per le misure di conservazione in aree Natura 2000 (M 12.1 e M 12.2); misure di cooperazione per i Gruppi Operativi per la realizzazione di progetti di sperimentazione sulle tecniche produttive (M 16.1 – M 16.2); misura di cooperazione finalizzata a sostenere approcci collettivi a progetti ambientali (M16.5).
  • tutela della biodiversità agraria vegetale e animale, sostenuta con la specifica misura (M10.2) così come la biodiversità forestale (M 15.2);
  • mitigazione del conflitto tra lupi e allevatori nelle aree montane, finanziata con investimenti non produttivi (M 4.4);
  • indennità compensative erogate agli allevatori delle aree montane che praticano la zootecnia estensiva e ad agricoltori che producono proteaginose nell’ambito di filiere mangimistiche locali (M 13.1);
  • aiuti ai Piani di Gestione delle aree Natura 2000 (M 7.1);
  • finanziamento di attività di monitoraggio finalizzate alla verifica dell'efficacia della gestione dei siti Natura 2000 (M 7.6).

In merito alla FA (4b) (migliore gestione delle risorse idriche, fertilizzanti e pesticidi) della Priorità 4, le azioni ambientali da intraprendere sono le seguenti:

  • Accordi agro ambientali d’area in aree ZVN o in aree a Parco e riserve naturali, finanziati con: azioni di informazione (M 1.2); investimenti strutturali non produttivi (M 4.4); pagamenti per impegni agro-climatico-ambientali (M 10.1); pagamenti per la coltivazione con tecniche biologiche (M 11.1 – M 11.2); misure di cooperazione volte a finanziare i Gruppi Operativi per la realizzazione di progetti di sperimentazione sulle tecniche produttive (M 16.1 – M 16.2); 
    misura di cooperazione finalizzata a sostenere approcci collettivi a progetti ambientali (M 16.5);
  • incentivi per l’adozione di tecniche di coltivazione biologica (M 11.1 – M 11.2);
  • azioni di informazione sulle tematiche ambientali e di tutela del territorio.

La FA (4c) (prevenzione dell'erosione dei suoli e migliore gestione degli stessi) della Priorità 4 prevede le seguenti azioni:

  • Accordi agro-ambientali d’area nei bacini idrografici finanziati con: azioni di informazione (M 1.2); investimenti strutturali non produttivi (M 4.4); pagamenti per impegni agro-climatico ambientali (M 10.1); misura di cooperazione finalizzata a sostenere approcci collettivi a progetti ambientali (M 16.5);
  • interventi di mitigazione ed adattamento ai cambiamenti climatici (M 8.5) riguardanti boschi di rilevante superficie accorpata e pianificata, gestiti da enti pubblici o da organismi, consorzi e società di gestione associata delle foreste.
  • Misure di formazione ed informazione (M 1) agli imprenditori che effettuano gli investimenti strutturali forestali.

La FA (3b) (sostenere la prevenzione e la gestione dei rischi aziendali) della Priorità 3 si associa all’attivazione dei seguenti interventi materiali e immateriali:

  • Accordi agro ambientali d’area per la prevenzione del rischio idrogeologico sono finanziati con: azioni di informazione (M 1.2); investimenti infrastrutturali legati alla viabilità di accesso alle aziende agricole (M 4.3.); investimenti strutturali non produttivi (M 4.4); investimenti per la prevenzione dei danni causati da catastrofi naturali ed avversità climatiche (M 5.1); pagamenti per impegni agro-climatico-ambientali (M 10.1); misure di cooperazione volte a finanziare i Gruppi Operativi per la realizzazione di progetti pilota (M 16.1 – M16.2); misura di cooperazione per azioni collettive volte a favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici (M 16.5).
  • ripristino del potenziale produttivo danneggiato da calamità naturali ed eventi climatici avversi attraverso la specifica misura (M 5.2).

Anche in relazione ad alcune FA della Priorità 5 (Incentivare l'uso efficiente delle risorse e il passaggio a un'economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale) sono previsti finanziamenti attraverso diverse azioni anche per investimenti strutturali.
Per la FA (5a) (rendere più efficiente l'uso dell'acqua nell'agricoltura) vengono sostenuti interventi sia per la realizzazione di piccoli invasi collettivi di accumulo e/o di distribuzione delle acque (laghetti interaziendali, punti d’acqua collettivi in pascoli montani, ecc..) sia la realizzazione ed il miglioramento di reti di distribuzione collettiva (M 4.3). E’ previsto, inoltre, il finanziamento di interventi di formazione(M 1.1), informazione (M 1.2), scambi interaziendali/visite in azienda (M 1.3) e consulenza aziendale (M 2.1-M 2.3), volti alla razionalizzazione dell’uso delle risorse idriche disponibili a livello di azienda agricola.
Nell’ambito della FA (5b) (rendere più efficiente l'uso dell'energia nell'agricoltura e nell'industria alimentare), gli interventi strutturali destinati al risparmio della risorsa energetica riguarderanno le imprese di trasformazione e commercializzazione (M 4.2). Saranno inoltre finanziati progetti pilota ed interventi di sperimentazione (M 16.1, M 16.2), volti alla individuazione di tecniche di produzione, trasformazione e commercializzazione, migliorative in termini di consumo energetico.
La FA (5c) (favorire l'approvvigionamento e l'utilizzo di fonti di energia rinnovabili, sottoprodotti, materiali di scarto e residui e altre materie grezze non alimentari ai fini della bioeconomia), viene sostenuta con la creazione delle “filiere energetiche” attraverso le azioni di informazione (M 1.2), i servizi di consulenza (M 2.1), le misure infrastrutturali connesse alla gestione agrosilvopastorale (M 4.3), le misure volte a sostenere l’avvio di nuove imprese nel settore della produzione dell’energia (M 6.2 e M 6.4), gli interventi strutturali per la produzione e trasformazione del legno (M 8.6.) e con le misure di cooperazione volte a finanziare i Gruppi Operativi per l’Innovazione (M16.1 – M16.2) e le filiere di biomassa per la produzione di energia (M 16.6).
Infine, nell’ambito della FA (5e) (promuovere la conservazione e il sequestro del carbonio nel settore agricolo e forestale con azioni di prevenzione del rischio da incendi e interventi di forestazione) la principale azione attivata è quella relativa ad azioni di prevenzione del rischio da incendi, che potranno evitare il rischio di emissioni massive di CO2 in atmosfera (M 8.3). Inoltre, al fine di favorire il sequestro del carbonio nel settore agricolo e forestale, vengono attivati gli interventi a sostegno della forestazione attraverso la trasformazione dei terreni agricoli e non agricoli in terreni forestali o in terreni agro-forestali (M 8.1 – M 8.2). Sono inoltre finanziate misure volte a migliorare le competenze degli operatori agricoli e forestali (M 1.2.) e a supportare l’elaborazione dei piani di gestione forestale o strumenti ad essi equivalenti (M 16.8.).

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