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Il Partenariato Europeo per l’Innovazione e i Gruppi Operativi nella regione Marche
Regione Marche
Agrimarcheuropa, n. 6, Marzo, 2015
Il Partenariato Europeo per l’innovazione (PEI) in materia di produttività e sostenibilità dell'agricoltura (PEI-Agri) è formalmente uno strumento della politica di sviluppo rurale, ma non si deve dimenticare che fa parte di un quadro regolamentare più ampio, riguardante tutte le politiche dell’UE e non soltanto lo sviluppo rurale (SR). Infatti, il PEI rappresenta un nuovo approccio interattivo per l’attuazione della Strategia 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, nonché della relativa iniziativa faro "Unione dell'innovazione", che individua le European Innovation Partnership (EIP) come un nuovo strumento per promuovere l'innovazione attraverso il collegamento tra politiche, iniziative e strumenti già esistenti. La sua attuazione deve pertanto essere strettamente interconnessa a quella di altre politiche (R&I e coesione regionale), così che tutti gli strumenti previsti possano in maniera sinergica perseguire obiettivi d’innovazione in ambito agricolo e rurale.
In merito ai Gruppi Operativi (GO), viene chiarito che essi devono essere costruiti intorno ad un progetto concreto che unisca attori diversi per agevolare la co-creazione e la fertilizzazione incrociata di conoscenza e innovazione, che abbia diverse fonti di finanziamento e sia inserito in network con altri GO (innovazione interattiva).
Come già previsto dallo stesso art. 54 del Reg. 1305/2013 le Regioni ritengono di doversi avvalere anche del supporto delle Reti Rurali Nazionali con la raccolta di progetti di GO, la ricerca di partner per l’attuazione della misura sulla cooperazione (art. 35) e la costruzione di reti per i consulenti ed i servizi di sostegno all’innovazione, nonché per favorire scambi e sviluppo di metodi per il brokeraggio finalizzato all’innovazione, capace di creare e consolidare rapporti di cooperazione per l'innovazione tra numerosi e diversi attori.
Sul PEI Agri è intervenuto anche il Comitato economico e sociale europeo che ritiene necessario che l'Unione europea continui a garantire un adeguato livello di intervento pubblico nella promozione dell'innovazione in agricoltura, individuando una priorità nel raggiungimento dell'obiettivo del rafforzamento e del consolidamento del settore della trasformazione industriale europea e sottolineando l’importanza nel non trascurare il sostegno dell’implementazione delle innovazioni organizzative in grado di ottimizzare le relazione tra gli attori delle filiere agroalimentari nazionali ed europee.
Tenendo in considerazione le indicazioni pervenute dall’esperienza della passata programmazione e dell’applicazione in particolare della misura 124, sulla base delle esigenze emerse dall’analisi di contesto e l’analisi SWOT e del confronto con il partenariato e soprattutto da quanto emerso dal lavoro svolto nei focus group tematici, la Regione Marche ha inteso utilizzare lo strumento dei progetti di innovazione, per la condivisione di conoscenze, per lo sviluppo del capitale umano, per la costituzione di nuovi prodotti, servizi e modelli organizzativi orientati all’aumento della competitività delle imprese e della sostenibilità ambientale delle loro attività e allo sviluppo delle aree rurali. Tutto ciò favorendo i rapporti di cooperazione tra diversi operatori del settore agricolo, forestale, della filiera alimentare e altri soggetti (comprese le associazioni di produttori, le cooperative e le organizzazioni interprofessionali, ma anche il mondo della ricerca e i soggetti pubblici), che contribuiscono alla realizzazione degli obiettivi e delle priorità della politica dello sviluppo rurale anche attraverso la creazione di poli e di reti.
Le azioni di ricerca e sperimentazione portate avanti dai GO dovranno rispondere ad esigenze di interesse pubblico generale individuate dalla Regione coerentemente con gli obiettivi della politica di sviluppo rurale e con le indicazioni della Strategia per la Ricerca e l’Innovazione per la Smart Specialisation della Regione Marche con riferimento agli ambiti di competenza FEASR.
Da tenere presente infatti la delimitazione tra FEASR e FESR che richiede di considerare due punti fondamentali. Il primo è che il FESR può finanziare nei Programmi Operativi progetti di ricerca finalizzati ad applicazioni pratiche. Inoltre i relativi investimenti per il settore agro-alimentare sono ammissibili solo se sono parte di RIS3 (Research and Innovation Strategies for Smart Specialisation). Il secondo è che il FEASR non sostiene la ricerca attraverso la misura della cooperazione, mentre supporta l’implementazione dell’innovazione, mettendo in relazione la pratica con la ricerca.
Le RIS3 sono tese a far sì che le Regioni si focalizzino sul loro potenziale innovativo e sui rispettivi punti di forza per evitare duplicazioni e prevedano partnership di confronto tra imprese, istituzioni di ricerca e Pubblica Amministrazione. Queste ultime devono agire come facilitatori e propulsori dell’innovazione, tenendo anche in considerazione la società civile. In particolare, le RIS3 tendono a massimizzare la diversificazione delle produzioni regionali in modo da renderle più competitive e a modernizzare i settori tradizionali (ad es. sotto il profilo logistico, dell’uso dell’ITC, ecc.). Inoltre, identificano gli ambiti prioritari per la R&I per i quali una regione o uno Stato membro presenta un vantaggio competitivo e una massa critica.
Le misure per l’innovazione
La Regione Marche attiverà, in particolare, due sottomisure in tema di innovazione. La prima è Il supporto alla costituzione, alla gestione dei gruppi operativi del PEI ed il finanziamento delle loro attività in materia di produttività e sostenibilità, che mira a rinsaldare i nessi tra agricoltura, produzione alimentare e silvicoltura e ricerca e innovazione, sostenendo la costituzione e la gestione dei GO per la realizzazione di progetti in tale ambito e la partecipazione alle attività della rete PEI.
Il GO dovrà essere composto da imprenditori del settore agricolo, agroalimentare o forestale o loro associazioni quali utilizzatori dell’innovazione sviluppata; da un soggetto operante nel campo della ricerca e sperimentazione agricola e/o forestale; e da un soggetto operante nel campo trasferimento di conoscenze e informazione e/o di consulenza. Potrà assumere la forma societaria ritenuta più idonea fra le forme associate dotate di personalità giuridica, quali reti d'imprese, gruppi o aggregazioni costituite in ATI o ATS, Organizzazioni Interprofessionali riconosciute ai sensi ai sensi del Reg (CE) 1234/2007, ora sostituito dal Reg (UE) 1308/2013 art 157 e dai Consorzi di tutela o gruppi di cui all'Art. 2 del Reg (UE) 1151/2012.
L’attività del GO deve coinvolgere le imprese agricole operanti sul territorio regionale e può essere parte di un progetto più ampio a valenza interregionale o comunitaria. Dovranno poi dotarsi di un regolamento interno che evidenzi ruoli, modalità organizzative e attribuzione precisa delle responsabilità nella gestione del sostegno ricevuto. Il GO assicurerà massima trasparenza nel processo di aggregazione e assenza di conflitto di interessi. L’aggregazione del GO dovrà presentare un Piano di azione che contenga: la descrizione del tema/problema da risolvere mediante soluzioni innovative o della specifica opportunità da promuovere; la descrizione del/dei progetto/i innovativo/i; la descrizione dei risultati attesi e del contributo per il raggiungimento degli obiettivi del PEI; la lista dei soggetti partecipanti al GO; le tempistiche di svolgimento del piano; la ripartizione delle attività tra i vari soggetti del GO; la descrizione del budget complessivo e sua ripartizione tra le diverse attività e tra i diversi partner; la descrizione delle attività di divulgazione dei risultati, che sono obbligatorie, e l'indicazione delle misure e/o sottomisure che si intende attivare per lo svolgimento del Piano. I GO dovranno comunque avere imprese agricole di base che partecipano al cofinanziamento del Piano.
L’altra sottomisura prevede lo sviluppo di nuovi prodotti, processi, pratiche e tecnologie realizzati da aggregazioni tra almeno due soggetti e lo sviluppo di progetti pilota volti alla verifica dell'applicabilità di tecnologie, tecniche e pratiche in diverse situazioni e al loro eventuale adattamento. Le azioni devono essere finalizzate a dare precise risposte ad esigenze di competitività delle imprese e di sostenibilità ambientale delle produzioni agricole, agroalimentari e forestali e di sviluppo sostenibile delle aree rurali. Sicuramente rispondenti a tale obiettivo sono le azioni per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi, pratiche e tecnologie e i progetti pilota attivati nell’ambito delle strategie di aggregazione delle filiere, degli accordi agroambientali d’area e dello sviluppo locale integrato, che assicurano la stretta interconnessione tra domanda e offerta di innovazione.
In particolare la Regione Marche ha individuato una serie di esigenze di innovazione di interesse pubblico generale alle quale desterà particolare attenzione e garantirà il sostegno attraverso i suddetti progetti. Le tematiche identificate sono: (a) la tutela della biodiversità, i servizi eco-sistemici, la funzionalità del suolo e la gestione sostenibile delle risorse idriche; (b) le tecniche a basso impatto ambientale e biologiche; (c) la mitigazione dei cambiamenti climatici ed al loro adattamento; (d) il risparmio energetico e all’utilizzo delle energie rinnovabili; (e) la tutela dell’assetto idro-geologico del territorio; (f) la qualità e sicurezza dei prodotti alimentari e ai cibi funzionali ad una dieta sana ed equilibrata; (g) l’introduzione dell’innovazione sociale nelle aziende agricole. Vi saranno poi ulteriori ambiti tematici di interesse generale che potranno essere individuati a seguito della succitata ricognizione e che non sono emersi fra le problematiche affrontate dai progetti dei GO.
I progetti innovativi (pilotaggi, sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi, pratiche ambientali, ecc.) attivati nell’ambito dei GO saranno pienamente integrati nel sistema della conoscenza sia in fase ascendente, tramite la coerenza ed il collegamento con la rete del PEI e con le azioni poste in essere nell’ambito della Rete delle Regioni Europee per l’innovazione in Agricoltura, Alimentazione e Foreste (ERIAAF), di cui la Regione Marche è membro, sia in fase discendente con il sistema del trasferimento dell’innovazione alle imprese e al sistema rurale. Le azioni dovranno rispondere ad esigenze di interesse pubblico generale individuate dalla Regione coerentemente con gli obiettivi della politica di sviluppo rurale e con le indicazioni della Strategia per la Ricerca e l’Innovazione per la Smart Specialisation della Regione Marche con riferimento agli ambiti di competenza FEASR.
L’innovation broker
La costituzione dei GO richiede un’attività di animazione al fine di farne conoscere le potenzialità e rispondere con successo alle finalità dell’PEI agricolo. La Commissione europea ha segnalato l’opportunità di promuovere la funzione dell’innovation broker che potrebbe avere un importante ruolo nell’individuazione di problematiche e/o opportunità da sviluppare, nella creazione del partenariato e nella redazione di un solido progetto nel quale ciascun componente abbia ruoli e compiti. Le competenze dell’innovation broker si devono ritrovare essenzialmente nella capacità di animazione e supporto per la costituzione dei GO. La costituzione dei GO può essere accompagnata da una serie di interventi che siano orientati da un lato a stimolarne la creazione e dall’altro a coadiuvarne la corretta impostazione. L’innovation broker potrà proseguire la propria attività di animazione e supporto anche durante l’attuazione del progetto del GO.
L’operatività e l’azione della funzione di innovation broker è lasciata alla libera iniziativa dei soggetti interessati alle finalità del PEI agricolo e alla partecipazione ai GO. La valutazione del curriculum e dell’operato dei soggetti che svolgeranno la funzione di innovation broker si realizzerà nell’ambito della valutazione del progetto del GO. La partecipazione degli stessi all’attività del progetto potrà essere considerata titolo preferenziale per l’approvazione del progetto stesso.
La Regione Marche ha programmato una attività di preparazione degli innovation brokers con formazione ed aggiornamento ed ha basato parte della strategia metodologica per l’innovazione coinvolgendo a pieno titolo la sua agenzia ASSAM.